Un piatto di cetrioli affettati è una pietanza perfettamente adatta al
clima estivo. I cetrioli freschi sono infatti composti soprattutto di acqua
(fino al 96‑97%. Da questo deriva, ovviamente, il loro forte potere
rinfrescante. Il cetriolo (che peraltro alcuni non riescono a digerire mentre
altri ne hanno una vera e propria avversione fisica) è anche una fonte
interessante di minerali (potassio, calcio, fosforo e ferro) e di vitamina C
(11 mg per 100 g).I cetrioli hanno proprietà depurative, antinfiammatorie,
diuretiche, antiartrosiche e antigottose. I minerali sono particolarmente
concentrati soprattutto nella buccia dell'ortaggio e sarebbe vantaggioso,
quando possibile, consumare i cetrioli freschi finemente affettati, ma non
sbucciati. La buccia del cetriolo, tra l’altro, è ricca di silicio, elemento
indispensabile per la formazione del tessuto connettivo. La carenza di silicio
compromette la stabilità e l'elasticità delle strutture di sostegno di tutte le
cellule, ma soprattutto della pelle, dei vasi sanguigni, dei muscoli, dei
tendini, della cartilagine e dell'osso. Un consumo regolare di cetriolo, oltre
a dare ristoro, è utile anche in caso di irritazioni e di impurità cutanee. Per
questi problemi è opportuno applicare sul viso alcune fette di cetriolo fresco,
come una vera e propria maschera di bellezza. Il succo di cetriolo, ottenuto
con una semplice centrifuga e bevuto nella dose di un bicchiere al giorno, è
molto efficace per difendere la pelle dalle aggressioni del vento, del sole e dell'inquinamento
ambientale. Potete anche preparare una lozione con 100 g di cetriolo
grattugiato mescolato con 50 g di latte. Stendete sul viso e sul collo questa
maschera tamponando delicatamente con un batuffolo di cotone per almeno 10
minuti. Risciacquatevi infine con acqua tiepida.
"La sanità degli uomini sta più nell'aggiustato uso della cucina e della tavola che nelle scatole degli speziali" Francesco Redi (1626-97)
lunedì 31 luglio 2017
martedì 18 luglio 2017
BISCOTTI SENZA ZUCCHERO? ECCELLENTI!
Quelle che derivano dallo zucchero dovrebbero
rappresentare al massimo il 10 per cento delle calorie totali assunte nel corso
della giornata. Questo limite è proposto unanimemente dalla scienza in tutto il
mondo. Qualche tempo fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva suggerito
di ridurre questa percentuale al 5%. Secondo l’OMS, dimezzare il consumo di zucchero ridurrebbe
il rischio per molte patologie come l’obesità, il diabete, le malattie
cardiovascolari, diversi tumori, ecc. A suo tempo questa proposta (i cui destinatari erano
i governi) ha suscitato le rimostranze della nostra Ministra
della Salute Lorenzin, secondo la quale con divieti di questo genere non si costruisce
una cultura dell'alimentazione. Sarà. Certo che prima di fare affermazioni
azzardate e improbabili, la ministra avrebbe fatto meglio a consultare le
statistiche sui consumi di zucchero in Italia. Consumi che si aggirano
mediamente sui 25 kg a testa all’anno, corrispondenti a 70 g di zucchero al
giorno. Che producono 275 kcal, un valore che per molti soggetti già supera il
10% delle calorie giornaliere. Infatti, i LARN 2014 (Livelli di Assunzione
Raccomandati di Nutrienti, revisione 2014) indicano che, in relazione al peso,
sesso e attività fisica, gli adulti dovrebbero consumare giornalmente circa 2000-2700
kcal. Si tratta naturalmente di calcoli basati su valori medi, ma che tuttavia
dimostrano che il consumo di zucchero nel nostro Paese è eccessivo e che la
questione meriterebbe, innanzitutto da parte delle autorità pubbliche, una
riflessione e azioni conseguenti. D’altra parte, su questo punto siamo in buona
(o cattiva?) compagnia. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Bmj open 2016;6:e009892, molti
statunitensi superano di gran lunga questo limite. Colpa soprattutto dei cibi
cosiddetti "ultra-lavorati" che sono ormai parte integrante dell'alimentazione
negli USA (ma largamente pubblicizzati e acquistati anche da noi). Tra questi
cibi rientrano gli snack confezionati
dolci o salati, le caramelle e i dessert, le zuppe istantanee. Per la
preparazione di questi alimenti si impiegano non solo dosi abbondanti di sale,
zucchero, olio e grassi di dubbia qualità, ma anche sostanze artificiali non
utilizzate normalmente nella nostra cucina come emulsionanti o aromi e altri
additivi che servono per imitare il sapore del cibo "vero".
Da questo studio emerge chiaramente che i cibi ultra-lavorati sono molto più ricchi di zucchero rispetto agli altri (mediamente otto volte di più) e che la percentuale giornaliera di calorie prodotta dagli zuccheri aumenta di pari passo con l'aumento del consumo di cibi ultra-lavorati. L’unico modo per evitare pericolose conseguenze per la salute, suggeriscono i ricercatori, è dare un taglio netto a questi cibi ultra-lavorati e optare per preparazioni più semplici e casalinghe. Sono d’accordo.
Da questo studio emerge chiaramente che i cibi ultra-lavorati sono molto più ricchi di zucchero rispetto agli altri (mediamente otto volte di più) e che la percentuale giornaliera di calorie prodotta dagli zuccheri aumenta di pari passo con l'aumento del consumo di cibi ultra-lavorati. L’unico modo per evitare pericolose conseguenze per la salute, suggeriscono i ricercatori, è dare un taglio netto a questi cibi ultra-lavorati e optare per preparazioni più semplici e casalinghe. Sono d’accordo.
Biscotti “no
zucchero” (e buonissimi lo stesso)
1 tazza di uvetta e
10 albicocche secche a pezzetti fatte rinvenire in succo di mela
una tazza di semi di zucca tostati
una tazza di mela grattugiata finemente
una tazza di farina integrale di avena o di farro
mezza tazza di farina di mandorle
mezza tazza di pinoli
una tazza di semi di zucca tostati
una tazza di mela grattugiata finemente
una tazza di farina integrale di avena o di farro
mezza tazza di farina di mandorle
mezza tazza di pinoli
3 cucchiai di olio
extra vergine d’oliva
1 tazza di succo di mela
1 tazza di succo di mela
un cucchiaino di
lievito istantaneo
un pizzico di sale
Scaldate il forno a 180 °C. Riunite tutti gli ingredienti
in una grossa ciotola e impastateli bene (aiutatevi pure con le mani). Quando
l’impasto è omogeneo, distribuitelo a cucchiai su una piastra rivestita di
carta da forno. Infornate per 15-20 minuti.
giovedì 13 luglio 2017
I LEGUMI D'ESTATE? BUONISSIMI
Fa caldo e non ne avete voglia. Di legumi. Posso capirvi,
visto che nel nostro immaginario associamo questi alimenti alle giornate
uggiose e fredde della cattiva stagione. Eppure, con le ricette appropriate, è
un vero peccato rinunciarvi anche in queste settimane estive. Ce lo suggerisce
un articolo pubblicato dalla rivista American Journal of Clinical Nutrition
(Am
J Clin Nutr 2016 103: 1213-1223). Una revisione di diversi studi ha
evidenziato che chi consuma circa 70-80 grammi di legumi cotti al giorno (fagioli, piselli, lenticchie o ceci) perde più peso rispetto a chi
non ne consuma. Il dimagrimento è stato di circa 750 grammi in un tempo
variabile tra 1 e 3 mesi. Se la perdita di peso vi sembra piccola, dovete
notare che le diete studiate non erano state progettate per perdere peso. Le
diete che comprendono legumi, quindi, si sono dimostrate utili e adatte per il
mantenimento del peso. Che è la questione più importante. Dimagrire, infatti, è
relativamente semplice. Il vero problema è il mantenimento nel tempo del peso
raggiunto. I legumi sono un’ottima fonte di proteine, sono
ricchi di fibre e di sostanze protettive. Hanno anche un basso indice
glicemico, cioè il loro consumo non causa un rapido aumento della glicemia,
come avviene invece mangiando alimenti come il pane bianco o le farine tipo 00.
Le fibre, inoltre, aumentano il senso di sazietà. A questo proposito i
ricercatori affermano: “Abbiamo trovato che i legumi possono agevolare il
controllo dell’appetito. Infatti mangiare 100 calorie da legumi fa aumentare il
senso di sazietà di circa il 30% rispetto a 100 calorie provenienti da un altro
alimento”.
(Da un mio articolo pubblicato sulla Vita e Salute)
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