giovedì 20 aprile 2017

CENTRI COMMERCIALI E TARASSACO



Abbiamo ormai introiettato il fatto che è doveroso, per chi vuole vendere qualsiasi cosa, tenere aperto il negozio quando gli acquirenti sono liberi dal lavoro e dagli impegni. E quindi: di domenica, la sera fino a mezzanotte, in tutte le feste comandate. Insomma, l’attività commerciale non dovrebbe interrompersi mai, per nessuna ragione. Questo modo di ragionare (e la sua applicazione pratica, con affollamenti incredibili dei centri commerciali nei giorni di festa) è fortemente voluto dal sistema commerciale stesso. Che non manca di segnalare vistosamente le nuove opportunità (striscioni a caratteri cubitali: LA DOMENICA SEMPRE APERTI!), di approntare sconti e facilitazioni per i clienti della domenica, di costruire veri e propri templi dedicati non solo agli acquisti, ma anche al tempo libero, alla ristorazione, allo svago (e tutto, bene o male, a pagamento).
Sinceramente, preferivo le proposte di mia nonna che in primavera, la domenica pomeriggio, mi portava a raccogliere erbe selvatiche. Il tarassaco era il suo bottino preferito (ma non si faceva mancare i cespi di papavero che, in questo mese, sono ancora verdissimi e saporiti). Vi propongo un piatto tra quelli che mi faceva gustare a cena, come meritata ricompensa per le fatiche pomeridiane.



Tarassaco marinato



Un kg di tarassaco

3 spicchi di aglio

4 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva

4 cucchiai di aceto di mele

Un rametto di rosmarino

3-4 foglie di salvia

Un cucchiaio di uvetta

Un cucchiaio di pinoli

3 cucchiai di pane grattugiato

2 cucchiai di latte di avena

Sale



“In saòr” sono definiti dai veneti questi piatti leggermente agri nei quali l’aglio, gli aromi e un goccio d’aceto servivano soprattutto per prolungarne la conservazione. Nella cucina tradizionale di queste terre si applica questo trattamento al pesce, ma anche al radicchio di Treviso, ai fagioli, alla zucca. Sbollentate il tarassaco in pochissima acqua salata e scolatelo. Sbucciate l’aglio e pestatelo grossolanamente nel mortaio assieme ad un pizzico di sale. Fate scaldare l’olio, aggiungete l’aglio pestato, l’aceto di mele, l’uvetta, i pinoli e gli aromi. Quando l’aceto è quasi del tutto evaporato, condite con questo sugo il tarassaco. Coprite e lasciate riposare la pietanza per mezza giornata perché i sapori si amalgamino. Prima di servire il tarassaco come contorno (eccellente a fianco di un paio di fette di polenta abbrustolita) cospargetelo con il pane grattugiato preventivamente inumidito con il latte di avena (mia nonna usava il latte di mucca, ma per chi è allergico vanno benissimo anche i latti vegetali).

 

Il tarassaco 

Agisce beneficamente sul fegato e sui reni. Riduce il colesterolo sanguigno e previene la formazione dei calcoli biliari. Ha anche proprietà diuretiche e riduce il rischio della formazione dei calcoli renali. Il tarassaco infine aiuta ad eliminare le tossine e migliora così il nutrimento di tutti gli organi del corpo.


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