mercoledì 18 gennaio 2017

FRUMENTO INTEGRALE PER IL DIABETICO (E PER TUTTI)




L’iperglicemia (aumento eccessivo del livello di glucosio nel sangue) e il diabete sono condizioni sempre più frequenti nei paesi occidentali industrializzati (Stati Uniti, Europa) e anche presso tutte le popolazioni che ne adottano lo stile di vita. Il diabete è infatti strettamente collegato a quelle cattive abitudini che caratterizzano appunto il nostro modo di vivere: l’eccesso calorico della dieta, la scadente qualità degli alimenti, la mancanza di attività fisica. Si pensi che a livello mondiale nel 1997 i diabetici erano 124 milioni, mentre si stima che nel 20125 i diabetici saranno ben 300 milion

Uno stile di vita corretto è più efficace dei farmaci
Sappiamo da tempo (grazie a numerosi studi scientifici) che le opportune modificazioni dello stile di vita possono ridurre quasi del 60% l’incidenza del diabete, mentre la sola terapia farmacologica determina una riduzione di questa malattia del 31%. Una dieta basata sui vegetali freschi, sui legumi e sui cereali integrali, unitamente ad una quantità adeguata di fibre, ad una riduzione delle proteine e dei grassi animali (presenti nella carne, nelle uova e nei formaggi) e soprattutto ad un’attività fisica giornaliera (con un minimo di 20-30 minuti al giorno) prevengono l’aumento del livello di glucosio nel sangue (iperglicemia) e il diabete.

Un nuovo strumento per il controllo del diabete
Torniamo volentieri su questo tema così attuale, stimolati anche da un interessante esperimento i cui confortanti risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica European Journal of Clinical Nutrition 2005;59:384-92 Si trattava di valutare gli effetti della somministrazione dell’albumina di frumento sulla glicemia di volontari sani e di soggetti affetti da diabete di tipo 2 (detto anche diabete dell’adulto). È risultato che l’albumina di frumento riduce, in maniera dose-dipendente, l’innalzamento della glicemia dopo il pasto e il livello dell’emoglobina glicata. Cioè i due principali parametri che consentono di valutare la predisposizione alla malattia e l’adeguatezza della dieta nel diabetico. È interessante sapere che questo effetto prodotto dal frumento è praticamente sovrapponibile a quello ottenuto con i farmaci antidiabetici orali, il cui meccanismo d’azione è molto simile. La conseguenza, secondo i ricercatori, è che l’albumina di frumento sembra essere proponibile come alternativa a questi farmaci per il controllo, assieme alla dieta e all’esercizio fisico, dei livelli glicemici nei pazienti affetti da diabete di tipo 2.

Che cos’è l’albumina di frumento?
L’albumina costituisce il 9% delle proteine totali di questo cereale ed è collocata esclusivamente nella parte esterna del chicco e nel germe. Le proteine rimanenti sono le globuline (5-7%, presenti quasi esclusivamente nel germe) e le gliadine e le glutenine (75-95%, si trovano nella parte farinosa centrale del chicco). L’albumina è una proteina di alto valore biologico (è completa di tutti gli aminoacidi essenziali), ma purtroppo nella fase di raffinazione del cereale viene quasi completamente eliminata.
Questo significa che consumando pane, pasta e pizza preparati con farina di frumento raffinata (di tipo 00, per intenderci) non è possibile ottenere l’effetto positivo sopra descritto, mancando in questa farina quasi totalmente l’albumina (oltre che le fibre, un altro elemento tipico dei cereali integrali che riduce la glicemia dopo il pasto). Mentre invece la farina integrale di frumento (e i prodotti con essa confezionati) possono avere un effetto preventivo e terapeutico sulla malattia diabetica.


Altri alimenti utili per il diabetico

I legumi sono tra gli alimenti più indicati per l’alimentazione del diabetico. Contengono il 12-14% di fibre e i loro amidi sono assimilati più lentamente di quelli dei cereali perché contengono fitati e altre sostanze antinutrizionali che ne rallentano la digestione. La loro presenza nel pasto limita l’innalzamento della glicemia.

La proprietà della cipolla di ridurre­­­ la glicemia è conosciuta fin dai primi decenni del secolo scorso. Il consumo regolare di cipolla cruda (50 g al giorno) ha ridotto del 30% la glicemia in pazienti diabetici.

Anche l’aglio riduce la glicemia, oltre a contenere numerose sostanze antiossidanti che si rivelano preziose per prevenire la degenerazione dei piccoli vasi sanguigni e la formazione della cataratta, lesioni tipiche del diabetico.

Ricordiamo infine che i bioflavonoidi sono un gruppo di sostanze (rutina, esperidina, quercitina, citrina, ecc.) presenti negli alimenti di colore giallo, arancio, rosso, blu o comunque pigmentati (ciliege, albicocche, zucca, arance, frutti di bosco, buccia delle mele e delle pere, ecc.) e anche in numerose piante aromatiche (come, ad esempio, rosmarino, timo, salvia, origano, maggiorana). Hanno una spiccata azione vasoprotettiva, rendendo più forte la parete dei piccoli vasi e regolandone la permeabilità. E’ stata dimostrata anche la loro capacità di ridurre la glicemia.

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