lunedì 22 agosto 2016

IL TETANO



Il tetano è una malattia prodotta da un bacillo specifico (Clostridium tetani) che penetra nell'organismo attraverso una lesione della pelle.
Il bacillo del tetano produce una tossina molto potente capace di bloccare il sistema nervoso e che provoca contratture dolorose e spasmodiche dei muscoli. Purtroppo, nonostante le possibilità offerte attualmente dalla tecnologia medica, la malattia ha frequentemente esito mortale.

Le spore sono nel terreno e nell'intestino
Il bacillo del tetano è diffuso nell'ambiente e presente all'interno dell'intestino dell'uomo e dei mammiferi (specialmente del cavallo) sotto forma di spora, la forma inattiva del bacillo. Quando però alcune particolari condizioni fisico chimiche (la temperatura adeguata, l'assenza di ossigeno, una deficienza del sistema immunitario, ecc.) ne consentono la trasformazione in organismo attivo, inizia la produzione di tossina, la vera responsabile della malattia tetanica.
Il periodo necessario per questa trasformazione è variabile e può andare da poche ore fino a più giorni o addirittura mesi. L'esperienza insegna che tanto più breve è il periodo di incubazione, tanto più grave è il decorso della malattia e più infausta è la prognosi.

Fate attenzione a questi sintomi
I primi sintomi possono essere limitati a contratture muscolari isolate, simili a crampi che si manifestano a intervalli più o meno lunghi. Gradatamente vengono però coinvolte masse muscolari sempre più estese fino ad arrivare al tetano generalizzato. Nel 65% dei casi la contrazione iniziale (molto indicativa per la diagnosi di tetano) è quella che coinvolge i muscoli masticatori determinando un irrigidimento caratteristico detto trisma. Seguono presto gli spasmi dei muscoli dell'addome, della nuca, della colonna vertebrale e degli arti fino alla morte per asfissia quando vengono coinvolti anche i muscoli laringei e respiratori.

Le situazioni più rischiose
Le zone rurali, dove c'è una maggior densità di animali e dove il letame viene impiegato per la fertilizzazione dei terreni, sono gli ambienti che offrono una maggiore concentrazione di spore. Le polveri delle strade, specialmente quando erano ancora in terra battuta e il cavallo costituiva il mezzo di locomozione abituale, erano sistematicamente contaminate dalle spore tetaniche. Anche oggi, tuttavia, i traumi conseguenti agli incidenti stradali sono lesioni fortemente a rischio di infezione tetanica.
I soggetti più esposti al rischio di tetano sono tutti coloro che maneggiano la terra o che lavorano in ambienti polverosi e sporchi, coloro che hanno contatti con animali (e specialmente con i cavalli), chi vive in campagna e chi viene coinvolto in incidenti stradali.
Le ferite più pericolose sono quelle che sanguinano poco: le lacero-contuse (in particolare da incidenti stradali) e quelle profonde provocate da oggetti appuntiti. Il sangue, infatti, porta ossigeno e cellule del sistema immunitario e crea un ambiente non favorevole per l’attività del bacillo del tetano.

La pulizia della ferita è indispensabile
Una adeguata pulizia della ferita effettuata con abbondante acqua corrente (che, a differenza dell'alcol e dell'acqua ossigenata, non esercita un'azione tossica sui tessuti organici già lesionati) è senz’altro il primo mezzo profilattico contro il tetano. Naturalmente, anche le condizioni generali dell'organismo sono importanti: le persone colpite da malattie croniche (diabete, cirrosi, ecc.), dedite all'abuso di sostanze tossiche (come alcol, droghe, farmaci) oppure con alimentazione carente sono più esposte, in caso di ferite, allo sviluppo della malattia tetanica.

Che cosa fare in caso di ferita
Prima di tutto, lavate abbondantemente la ferita e una ampia zona circostante con acqua corrente. Successivamente, se la ferita è estesa ed è richiesto l'intervento del medico, avviatevi senza indugio al pronto soccorso, possibilmente muniti della documentazione che attesti la vostra posizione nei confronti della vaccinazione antitetanica. La vaccinazione antitetanica è da decenni obbligatoria per tutti i neonati e quindi la popolazione in età giovane-adulta è esente dal rischio del tetano (se è stato praticato un richiamo almeno ogni dieci anni). Le persone anziane, al contrario, frequentemente non risultano immunizzate e, anche per questo, sono particolarmente a rischio.

Nessun commento:

Posta un commento